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Oggi si parte alla scoperta della Sabina, territorio a sud di Rieti idealmente diviso in due settori, a destra e sinistra della via Salaria. In partenza da Roma è agevole percorrere l’autostrada A1 ed uscire a Magliano Sabina ove è possibile visitare il Museo Civico Archeologico. Si prosegue per Torri in Sabina e prima di raggiungere l’abitato si fa tappa alla bella chiesa di Santa Maria in Vescovio i cui affreschi trecenteschi sono attribuiti ad artisti della scuola del maestro Pietro Cavallini che ha affrescato la chiesa di Santa Maria in Trastevere a Roma.
Museo Civico Archeologico Magliano Sabina — CLICCA QUI
La cripta è del IX secolo e bello è il campanile a monofore e trifore. Percorrendo strade un po’ tortuose si raggiungono Casperia, con la cinta muraria di età medievale, e Roccantica con la torre cilindrica del castello.
A Poggio Catino troviamo la partenza dei sentieri del CAI che conducono al Monte Pizzuto e al Monte Tancia. Poco distante è Poggio Mirteto da cui una strada si arrampica tra magnifici panorami che spaziano dai monti al Tevere fino a Salisano e Mompeo. Tra questi due centri abitati scorre il torrente Farfa, affluente di sinistra del Tevere, che scorre in un paesaggio affascinante di splendide gole tutte da scoprire con una breve passeggiata.
CAI Monte Pizzuto e al Monte Tancia — CLICCA QUI
Da Mompeo si riparte seguendo il percorso del Farfa per raggiungere Montenero Sabino, Monte San Giovanni Sabino, Contigliano e Cottanello. Nei pressi del paese i resti di una Domus Romana di notevoli dimensioni con splendidi mosaici pavimentali.
L’itinerario in Sabina alla scoperta della zona a destra del Tevere parte da Casaprota da cui è possibile ammirare un’altra vista delle gole del Farfa. Tornati alla Salaria ci soffermiamo a Monteleone Sabino per visitare la chiesa di Santa Vittoria e le rovine di Trebula Mutuesca, visite guidate si effettuano la domenica ed i giorni festivi.
La chiesa di età romanica, fondata nel 1000, mostra una bella facciata con portale, rosone e campanile. I resti di Trebula, antica città della Sabina, comprendono l’anfiteatro e le terme. Proseguendo il percorso si toccano Oliveto Sabino, Torricella fino a raggiungere Rocca Sinibalda. Adagiata su di un colle che sovrasta i boschi mostra il suo particolare castello a forma di aquila ad ali spiegate, eretto nel ‘500 su disegno dell’architetto Baldassarre Peruzzi.
Di qui possiamo dirigerci al Lago del Turano, di origine artificiale. Lungo il suo perimetro a Colle di Tora una piccola spiaggia offre uno spazio ricreativo dominato dalla mole dei monti Navegna e Cervia. A Castel di Tora la torre del castello domina l’abitato mentre su una penisola protesa nel lago sorgono i resti dell’antico Castello del Drago.
Dopo Paganico Sabino il Turano torna ad essere un fiume ed un bivio ci offre due opportunità. Voltando a destra si raggiunge Orvinio porta del Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili. La cittadina offre un centro storico ben conservato ed i ruderi della chiesa di Santa Maria del Piano. Girando a sinistra si arriva a Collalto Sabino con il suo castello merlato e si prosegue per Collegiove e Nespolo ove la strada finisce. Tutta la zona è ricca di castagne e funghi che si possono gustare nelle tipiche trattorie.
Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili — CLICCA QUI
5 pensieri su “Lazio da scoprire [ .03 Magliano Sabina e Nespolo ]”