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Siamo all’ultima tappa del nostro percorso, i Monti Aurunci. Poco conosciuti dai più sono una scoperta da non perdere. Un esempio singolare di montagne, con i loro 1535 mt, che si spingono quasi fino al mare. Il limite meridionale è segnato dal fiume Garigliano che rappresenta anche il confine con la regione Campania.
Il loro versante meridionale è quasi completamente spoglio, mentre il versante opposto è ricco di faggete che in estate offrono frescura, in autunno uno spettacolo di colori ed in inverno permettono alla neve di resistere più a lungo. A completare la flora, le leccete di Monte Ruazzo e di Monte Cappone e la sughereta di Costamezza.
Ovunque una incredibile ricchezza di fiori tra cui le orchidee.
Qui vivono il falco pellegrino, il biancone ed i gheppi oltre a istrici, tassi e martore. Tra gli anfibi piccole rarità come la salamandrina dagli occhiali ed il tritone italiano che chi ha un po di pazienza vede affiorare nelle pozze d’acqua per prendere aria. Uno degli accessi più frequentati del parco è dal piccolo paese di Maranola, frazione di Formia. Oltre l’abitato si segue una piccola strada che si arrampica sulla montagna, arrivati al rifugio di Pornito si lascia l’auto e si prosegue a piedi fino all’eremo di San Michele incastonato tra le rocce.
Lungo il sentiero ricche fioriture di salvia, viole, potentille e centauree. Il percorso si copre in circa un’ora e mezza di cammino ed arrivati all’eremo,risalente all’830, appare la facciata più recente dalle forme goticheggianti e la grotta meta di una manifestazione religiosa che si svolge due volte l’anno. Poco più in alto la Cima del Redentore con una gigantesca statua del Cristo in ghisa. La vista è spettacolare, lo sguardo spazia dal Vesuvio al Circeo ed agli arcipelaghi pontino ne campano. Ridiscesi si impone una visita a Formia per la bellezza del quartiere Sant’Erasmo o Castellone e per il Museo Archeologico.
Più avanti sorge Itri con il suo nucleo storico, la chiesa di Sant’Angelo ed il campanile di Santa Maria Maggiore. All’uscita del paese è possibile visitare il giardino delle farfalle prima di dirigersi verso Fondi. Lungo il percorso si incontra uno dei paesaggi archeologici più belli del Lazio. Il tracciato dell’Appia antica nella Valle di Sant’ Andrea riportato al suo splendore.
Arrivati a Fondi possiamo ammirare il torrione cilindrico del Castello medievale, il quattrocentesco Palazzo del Principe, il pergamo cosmatesco del duomo e gli affreschi dell’età medievale dell’ Abbazia di San Magno. In direzione Campodimele si incontra il santuario della Madonna della Civita e proseguendo si giunge ad Esperia dominata dai ruderi del Castello di Roccaguglielma.
Dal paese parte un sentiero che conduce al Guado del Faggeto ed al Piano di Venza. In questi pianori si trovano ancora le capanne tradizionali dei pastori costruite in pietra e con la copertura in paglia sostenuta da pali di legno. Altra meta presso Ausonia, il Santuario della Madonna del Piano ed in fine la bellissima escursione a piedi che da Selvacava sale in circa un ora e mezza alla dolomitica vetta del Monte Fammera.
Ora un meritato riposo per ripartire prossimamente per……altre interessanti mete.