Presepe dei Netturbini
Il Presepe dei Netturbini è fra i più amati e visitati da romani e turisti dal 1972, quando Giuseppe Ianni, un netturbino dell’Ama lo realizzò in calce e muratura, con la collaborazione dei colleghi. Col tempo il presepio è cresciuto e ha ricevuto «doni» da tutto il mondo: come le oltre 2000 pietre di cui 350 provenienti da vari angoli del pianeta, ciascuna con la sua «etichetta», e ogni anno viene arricchito di nuovi personaggi (finora . Ha più di 54 metri di strade, un centinaio di case costruite in tufo e sanpietrini, illuminate al loro interno e curate nei particolari, 7 ponti, 3 fiumi per 9,5 km complessivi, quattro acquedotti 4 per 18 km di lunghezza totale, sostenuti da 18 arcate, quattro sorgenti, 24 grotte scavate nella roccia (in una si formano addirittura le stalattiti), 650 gradini in marmo o pietre di Betlemme, della Birmania e di altri luoghi. Ad affascinare i visitatori c’è anche la Calata degli Angeli e l’alternarsi di giorno e notte.
I Papi
Un presepe curatissimo nei dettagli, che si ispira alle ambientazioni della Palestina dei tempi di Gesù e che è stato visitato da santi, Papi e politici, da Maria Teresa di Calcutta a Papa Giovanni Paolo II che ogni anno non mancava di visitare il presepe dei netturbini per ammirare le novità. Una tradizione, quella della visita dei Papi, iniziata già nel 1974 con Paolo VI e che è continuata con Papa Benedetto XVI, anche lui «fan» dell’opera. Il presepe è nella sede di in via dei Cavalleggeri 5 è visitabile tutto l’anno ad ingresso libero (orario 9-19 eccetto nei festivi: 8-11:30) ma dal 15 dicembre al 30 gennaio è aperto dalle 9 alle 20 ogni giorno compresi i festivi.