Scuderie del Quirinale / Villa Medici, Roma
24 ottobre 2015 – 31 gennaio 2016
Kunstforum Wien, Vienna
febbraio 2016 – giugno 2016
A cura di Cécile Debray, curatrice del Musée National d’Art Moderne/Centre Pompidou
Con una grande mostra monografica divisa in due sedi, Roma celebra – a quindici anni dalla morte – Balthasar Klossowski de Rola, in arte Balthus (1908-2001), maestro tra i più originali ed enigmatici del Novecento, il cui rapporto con la città eterna fu decisivo per gli indirizzi della sua arte.
Circa duecento opere, tra quadri, disegni e fotografie, provenienti dai più importanti musei europei ed americani oltre che da prestigiose collezioni private, compongono un avvincente percorso in due segmenti: alle Scuderie del Quirinale una completa retrospettiva organizzata intorno ai capolavori più noti, a Villa Medici un’esposizione che, attraverso le opere realizzate durante il soggiorno romano, mette in luce il metodo e il processo creativo di Balthus: la pratica di lavoro nell’atelier, l’uso dei modelli, le tecniche, il ricorso alla fotografia.
Nato a Parigi da padre polacco, che fu un noto critico d’arte, e madre russa, una pittrice e animatrice di importanti salotti culturali, Balthus trascorre l’infanzia tra Berlino, Berna e Ginevra al seguito degli irrequieti genitori, rientrando in Francia solo nel 1924 imbevuto di cultura mitteleuropea. Folgorato in giovane età dai maestri del Rinascimento toscano e in particolare da Piero della Francesca, scoperti in occasione di un primo viaggio in Italia, nel 1926, Balthus concepisce le sue composizioni attraverso un pensiero figurativo e una chiarezza logica ereditati dalla cultura artistica italiana. È proprio da questa tradizione – integrata dalla conoscenza dei movimenti italiani del Realismo magico e della Metafisica, oltre che dalla Nuova Oggettività tedesca – che trae origine quell’enigmatica staticità che è caratteristica distintiva della sua produzione pittorica, in particolare quella che risale agli anni Trenta. Dopo la guerra, la pittura di Balthus si fa più densa, mentre le iconografie, più orientate sul nudo, prendono ad oggetto ragazze adolescenti rappresentate in momenti riservati o contemplativi.
Sulla sua originaria devozione verso la cultura italiana si innesta, a partire dal 1961, la cruciale esperienza del soggiorno romano come direttore dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici. Nello svolgimento di questo prestigioso incarico durato 17 anni, Balthus approfondisce la pratica del disegno e della pittura e si misura col progetto magno del restauro dell’edificio e dei giardini storici, che sono accessibili ai visitatori della mostra.
Incontri con Balthus
Come di consueto, le Scuderie del Quirinale propongono al pubblico un ciclo di incontri di approfondimento sulla figura dell’artista e alcuni temi della sua opera affrontati in mostra. Al Palazzo delle Esposizioni, sede di tutti gli appuntamenti, la curatrice dell’esposizione, storici dell’arte e docenti universitari condurranno il pubblico in un viaggio attraverso le coordinate artistiche del Novecento di Balthus: la sua formazione, intellettuale e famigliare, il rapporto, prima, con l’arte italiana e, poi, con il nostro Paese, le suggestioni letterarie che così tanto influenzarono la sua opera e i rapporti con le comunità artistiche e intellettuali che attraversarono il secolo breve. Gli incontri e le testimonianze, tutti insieme, comporranno la figura di una personalità artistica originale e inimitabile che contribuì ad arricchire l’idea novecentesca di modernità.
18 novembre, ore 18:30
Guido Brivio
Pierre Klossowski. Fratello eterodosso di Balthus
Creatore infaticabile attraverso la parola e l’immagine di simulacri – cioè di luoghi in cui le intensità vitali possano svelarsi – Klossowski, fratello eterodosso di Balthus, percorre da un capo all’altro il ventesimo secolo rivelandolo in tutta la sua allarmante enigmaticità.
25 novembre, ore 18:30
Elena Pontiggia
Balthus nel crocevia degli anni Trenta
La definizione di una personalità artistica originale e inimitabile; le suggestioni letterarie, dal romanticismo di Cime tempestose al mondo capovolto di Alice nel paese delle meraviglie; il travolgente rapporto con Antoinette. Il decennio dei grandi capolavori sullo sfondo di un’Europa in corsa verso l’abisso.
9 dicembre, ore 18:30
Liliana Cavani in conversazione con Ester Coen
Il mio amico Balthus
Sovrano altero e ritirato della Villa Medici, negli anni trascorsi a Roma come direttore dell’Accademia di Francia, Balthus ha intrattenuto relazioni sporadiche e non sempre facili con la comunità artistica e intellettuale italiana. Con importanti eccezioni.
16 dicembre, ore 18:30
Daniela Lancioni
Balthus anti-moderno?
Cultore degli antichi maestri e creatore di un’arte senza tempo, Balthus si professa estraneo all’arte moderna e alle sue avanguardie. Nonostante questa posizione eccentrica e defilata, gli orizzonti culturali ed artistici di Balthus contribuiscono ad arricchire l’idea novecentesca di modernità.
13 gennaio, ore 18:30
Cécile Debray
Balthus. Dieci temi per una mostra
Dall’incontro giovanile con il Rinascimento di Piero della Francesca, che condizionerà la sua visione dell’arte e della bellezza in tutto il suo percorso creativo, fino alle ultime tele rimaste non finite. La curatrice della mostra presenta un percorso ragionato attraverso l’opera di Balthus secondo i dieci capitoli del percorso espositivo.
Tariffe
Intero: € 12.00
Ridotto: € 9.50